Piange rannicchiata su una panchina

Paul Claudel rend visite à sa soeur quelques jours avant la mort de celle-ci. Un adieux poignant de Camille Claudel à la vie.

Fiche

Extrait

Camilla : Ero inginocchiata davanti al letto, pregavo, chiudendo gli occhi li vedevo, era notte, lo desideravo tantissimo, pregavo perchè lei lo lasciasse e cosí lui soffrisse, soffrisse ! Poi facevo il nodo ad un gran fazzoletto col quale mi ero cinta il capo per bendarmi gli occhi, visto che piangevo, mi preparavo prima di coricarmi, pensavo che avrei pianto tutta la notte e non volevo bagnare il cuscino.

Paul : Quanti anni avevi ?

Camilla : Venticinque ?

Paul : Ti sbagli ! A venticinque anni cominciavi appena a lavorare su “La Valse”! La passione che unisce due esseri in un’unica musica, nessuna scultura eternizza con più grazia quel movimento a spirale dove l’attimo di felicità si è sospeso.

Camilla : Sospeso come una minaccia, si. Lo avevo capito, anche dopo averlo implorato in ginocchio, che non avrebbe mai lasciato Rose e che non avrei mai potuto vivere la mia passione apertamente, né la mia vita di donna insieme a lui. Era l’inizio della fine ed incominciai ad odiarlo. Ripresi a lavorare “La Valse” per anni, le mie mani volevano ancora accarezzare quel sogno, continuavano a farlo da sole. Avrei voluto scolpirla nel marmo ma mi mancavano i soldi. La coppia è in bilico come se stesse per cadere. E la musica è triste…

Paul : Eri appena diciannovenne quanto l’incontrasti. E viveva già con Rose l’anno in cui nascevi ! Hai pensato alla differenza di età ? E a lei ? A che punto l’amasse ? L’ha sposata un anno prima che morisse, è morto lo stesso anno, sono rimasti uniti tutta la vita ed ora sono seppelliti l’una accanto all’altro a Meudon. Cosa ti aspettavi ? Eri solo un’allieva innamorata del suo Maestro!